Via libera definitivo dal Senato per il Decreto Bollette
C’è il via libera definitivo dal Senato per il Decreto Bollette con cui vengono stanziati 8 miliardi di euro, di cui 5,5 per far fronte al caro energia elettrica e gas naturale. Il decreto punta anche a favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili sia per diminuire il fabbisogno energetico dall’estero che per ridurre la dipendenza dalle fonti energetiche fossili. Le principali misure introdotte sono:
– Azzeramento oneri di sistema per il secondo trimestre 2022 sia per le utenze domestiche che per le imprese
– Taglio dell’Iva sul gas
– Credito d’imposta al 20% per le imprese energivore e al 15% per le imprese a forte consumo di gas naturale che hanno visto un incremento significativo dei costi
– Stretta a condizionatori e termosifoni negli edifici pubblici, da maggio 2022 fino alla fine di marzo 2023 con temperature interne massime di 27 gradi in estate e 19 gradi in inverno (è consentito uno scarto massimo di 2 gradi)
– Il Gestore di servizi energetici è tenuto ad acquistare energia prodotta da impianti rinnovabili con contratti di ritiro e vendita di lunga durata (minimo 3 anni), per destinarla con tariffe agevolate in via prioritaria ad aziende energivore, piccole e medie imprese e clienti di Sicilia e Sardegna.
Read MoreIl sistema è bilanciato e che la domanda è soddisfatta.
Snam annuncia che il sistema è bilanciato e che la domanda è soddisfatta. Continuano anche le iniezioni di gas in stoccaggio.
In Italia il riempimento degli stoccaggi al 5 maggio aveva raggiunto il 39% della capacità a fronte di una media Ue del 34,9%. L’Italia una capacità di riserva di circa 17 miliardi di metri cubi. Nel 2021, senza l’emergenza dovuta dalla guerra in Ucraina il livello di stoccaggio alla stessa data era all’incirca del 44%.Portogallo, Polonia, Spagna e Danimarca sono i Paesi che hanno un livello di riempimento maggiore ma a fronte di capacità molto ridotte di circa un terzo rispetto a quelle italiane. I Paesi Bassi sono poco sopra il 28% mentre Austria, Belgio , Bulgaria e Croazia oggi oscillano tra poco meno del 21 e poco meno del 16% della capacità.
Ad aprile sono iniziate le aste e l’Italia conta entro 6 mesi di arrivare al livello di stoccaggio stabilito pari al 90% della capacità. Quest’anno per accelerare la sostituzione delle forniture dalla Russia oltre alle aste settimanali è stata data la possibilità di acquisti spot di quantitativi più o meno ingenti di gas. Inoltre, per velocizzare il riempimento, grazie a una norma del governo, Snam ha iniettato ad aprile in stoccaggio 700 milioni di metri cubi, valore equivalente al suo fabbisogno per il funzionamento della rete.
Il mercato italiano degli acquirenti di gas è comunque molto frammentato gli operatori in tutto sono circa 150: non ci sono solo i grandi dell’energia ma anche numerosi trader.
Read MorePrezzi del gas naturale europeo in aumento
prezzi del gas naturale europeo sono in aumento
I prezzi del gas naturale europeo sono in aumento a causa delle preoccupazioni per le forniture dalla Russia in transito in Ucraina.
La Gazprom smetterà di utilizzare un gasdotto chiave per il transito del gas attraverso la Polonia,
ha spiegato che interromperà l’invio di gas naturale attraverso la sezione polacca del gasdotto Yamal-Europa in risposta alle sanzioni occidentali imposte contro la Russia.
Per lo stesso motivo Mosca ha annunciato ieri sera sanzioni contro 31 società energetiche di Paesi Ue, Usa e di Singapore. Tra queste c’è anche la Europol Gaz, l’azienda proprietaria della sezione polacca del gasdotto Yamal-Europa questo significa il divieto di utilizzare un gasdotto di proprietà di Europol Gaz per il trasporto di gas russo attraverso la Polonia. Oggi dalla stazione di Soudja dovrebbero transitare 50,6 milioni di metri cubi di gas, rispetto ai 72 milioni del giorno precedente. Da due giorni l’Ucraina afferma di non poter far passare il gas attraverso la stazione nei pressi di Sokhranivka, nella regione di Lugansk, a causa della presenza delle forze armate russe, provocando un calo delle forniture mentre Mosca afferma di non poter aumentare i volumi su un altro gasdotto
I prezzi del gas naturale europeo sono in aumento a causa delle preoccupazioni per le forniture dalla Russia in transito in Ucraina
La Germania ha reso noto che la Russia ha diminuito le erogazioni e L’Ue intanto ha deciso che verrà introdotto un tetto al prezzo solo in caso di emergenza, ovvero di interruzione improvvisa dell’erogazione di metano russo.